Metodi per trattamento del dolore da travaglio di parto
Sunil Eappen MD, Assistant Professor

Bhavani Shankar Kodali MD, Associate Professor

A.Farmaci per via endovenosa.

I farmaci usati per via endovenosa durante il travaglio possono alleviare il dolore, ma solitamente non lo eliminano totalmente.

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I farmaci usati per alleviare il dolore possono essere somministrati per via endovenosa o intramuscolare. Vengono solitamente prescritti dal vostro ostetrico, e somministrati da un' infermiera. Gli oppioidi sono la categoria piu' efficace a questo proposito. Sono stati usati lungamente in campo ostetrico, e anche se esiste un notevole numero di farmaci a disposizione, solo pochi sono utilizzati durante il travaglio, come ad esempio la meperidina (demerol), la morfina, il fentanyl, il butorfanolo (stadol) e la nalbufina (nubain). Questi farmaci entrano nella circolazione e vi permettono di tollerare meglio il dolore legato al travaglio. Solitamente non forniscono un sollievo totale, e hanno un effetto variabile. La maggior parte delle donne che non ricevono l' epidurale scelgono uno di questi farmaci. Non e' un grosso problema se dopo la somministrazione di farmaci endovenosi, la paziente richiede l'anestesia epidurale o spinale.

Se i vari farmaci prescritti dall'ostetrico non sono sufficienti a produrre una riduzione del dolore che sia accettabile da parte della paziente, l'anestesista puo' far si' che si usi un'infusione continua. Un pulsante permette l' autosomministrazione di farmaco ogni volta che avete dolore. Questo metodo e' conosciuto come "analgesia controllata dal paziente (PCA)". La paziente ha totale controllo sull'ammontare di farmaco necessario in base alla percezione del dolore. L'anestesista e l' infermiera monitorano le dosi usate. Il principale effetto collaterale di questa terapia e' la sonnolonza, la nausea, il vomito, il rallentamento della respirazione, prurito, costipazione e ritenzione urinaria. Nel caso in cui si decida di allattare al seno, potrebbero esserci difficolta' all' inizio.

Effetti sul nascituro:

Un altro effetto collaterale dei narcotici e' la capacita' di attraversare la placenta e raggiungere la circolazione fetale. Come risultato si possono avere effetti sul feto. Si puo' osservare una variazione delle caratteristiche della frequenza cardiaca fetale. Tuttavia, questo non sembra essere particolarmente allarmante.

Il feto ha la capacita' di metabolizzare questi farmaci, ma lo fa molto piu' lentamente della madre, cosi' che alla nascita si puo' avere sedazione. Tutto sommato, le dosi usate sono cosi' ridotte che non sembrano provocare grosse conseguenze sul feto, anche se questa possibilita' va tenuta in considerazione. La relazione tra somministrazione del farmaco e momento del parto e la capacita' del feto di metabolizzare il farmaco stesso sono prevalentemente responsabili degli eventuali effetti visti sul feto. La maggior parte degli ostetrici comunque non ritiene esistano problemi per il feto se vengono somministrati narcotici alla madre.

 

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